MONVISO 14 E 15 LUGLIO: RELAZIONI VIE DI SALITA

Pubblichiamo le descrizioni delle salite proposte per l’uscita programmata per i giorni 14 e 15 luglio al Monviso:

VIA NORMALE o VIA MATHEWS (Guida dei Monti d’Italia, Monviso)

Dal Rif. Sella 2640 m si scende verso S sulla mulattiera che costeggia ad oriente il Lago Grande di Viso, fin presso i 2596 m. A questo punto la si abbandona per svoltare a destra su un sentierino che, attraversata la pietraia, serpeggia su china di magra erba e pietre alla base del versante orientale della Punta Baracco, puntando all’imbocco del Canalone delle Sagnette, nascosto dagli speroni ma facilmente localizzabile per la grandiosa colata detritica basale. Si sale il canalone (scariche di pietre), inizialmente sulle roccette e sui detriti a sinistra, poi lungo lo sperone roccioso affiorante nella sua parte mediana. Raggiunta la sua parte centrale, dove lo sperone si restringe, si traversa sulle ripide rocce a destra, lungo le tracce che portano senza difficoltà, ma con pò di esposizione (segni gialli), al Passo delle Sagnette 2991 m (oer 1.15).

Si segue il sentierino che scende per un tratto alla testata del Vall. delle Forciolline e poi verso destra raggiungere la base della morena centrale del Ghiacciaio del Viso. Si sale la morena nella sua parte centrale fino al ripiano soprastante (ometto; nei pressi sorgeva il rif. Sacripante 3047 m, costruito nel 1881 vicino alla sorgente omonima). Continuare verso NO sul Ghiacciaio del Viso fino alla base di una bastionata di rocce rossastre, dove si svolta a destra (E) e, per pendio di sfasciumi (ove trovasi il Biv. Andreotti 3225 m), si raggiunge il piccolo Ghiacciaio Sella, annidato tra le pareti S del Monviso e O della Punta Sella. Si sale il cono nevoso verso la base della parete. attaccare la parete S lungo una breve cengia obliqua verso sinistra che porta alla base di una cascatella, nel punto più pericoloso di tutta la salita a causa di frequenti scariche di pietre. Piegare a destra per roccette e piccole cenge, evitando sulla destra un piccolo gendarme, salendo poi su terrazzini prima a destra poi a sinistra fino a una spalla rocciosa tra due canali detritici (o nevosi) Proseguire verso NO in direzione di una spaccatura-camino alta 7-8 m (ch. alla base). Salire per circa 80 m. In seguito, verso sinistra, raggiungere una larga cengia (pericolo di scariche di pietre) che porta, verso metà parete, ad un comodo e sicuro punto di sosta denominato sala da pranzo. Proseguire verticalmente su una crestina gobbosa, poi a sinistra per roccette e spaccature lungo uno sperone rossastro presso la bella guglia detta Duomo di Milano, circa 3500 m. Una ripida placca, sovente innevata, porta alla base di una paretina rossastra (ottimo e sicuro punto di sosta con chiodo e cavetto). Evitarla sulla destra lungo una spaccatura, che porta su una seconda placca nevosa, detta Triangolo o Ferro da Stiro. Sopra questa (chiodo) verso O fino ad un comodo e sicuro terrazzo. Continuare ora con divertente arrampicata su buona roccia, per un elegante spaccatura (II), incisa da alcuni camini (I Fornelli), dai quali alla spalla nevosa SE che permette la traversata, detta passaggio della Est, fin sulla cresta E (pericolo di scariche di pietre nel canalone); questo passo è facile (traccia), ma se innevato può risultare abbastanza delicato (alcuni chiodi in posto assicurano la traversata del canalone). Al termine verso sinistra per gli ultimi facili salti della cresta E raggiungere la vetta (ore 3.30 dal Passo delle Sagnette).

PER LA CRESTA EST (GUIDA AI MONTI D’ITALIA, MONVISO)

Dal Rif. Q. Sella 2640 m raggiungere il Colle del Viso 2650 m, dal quale salire diagonalmente verso SO la china detritica. Oltrepassato il primo canalone (sperone della via Rey), raggiungere il grande cono detritico (il secondo) posto alla confluenza del Canalone del Lago Grande di Viso e di quelloche scende tra le punte Sella e Baracco. Poco prima dell’incontro dei canali, attaccare all’estremo limite sinistro della parete E per facili rocce che portano in breve su una comoda cengia erbosa (frecce gialle di attacco). Seguire la cengia verso destra fino al canalino che si origina dove esso termina. Elevarsi per il canalino uscendo su uno sperone , che porta verso sinistra sul filo della cresta (ESE).Salire pe comodi gradini su roccia ben appigliata. La cresta a tratti diventa comoda ed ampia e si procede leggermente sul versante S o sul filo senza percorso obbligato. Dopo buon tratto trascurare a sinistra il canale detritico (neve) che scende da un intaglio tra Torrione St. Robert e cresta E. Continuare sul filo che piega a destra e salire il Torrione St. Robert su rocce biancastre (ch. in posto). La parte terminale del torrione si supera sul fianco E dellaa cresta lungo un canale e placche, con arrampicata abbastanza difficile. Poco sotto la sommità una stretta cengia esposta sullo strapiombo porta, verso E, in pochi minuti sulla sommità del Torrione St. Robert 3569 m (ore 3). Volendo evitare il torrione, a partire dalle rocce biancastre alla sua base, entrare nel canale nel canale di neve o detriti – ch. – che fiancheggia a sinistra la cresta E e, per esso, puntare al secondo intaglio della cresta a monte del torrione.

Dalla vetta del Torrione St. Robert spostarsi sullo spigolo O e scendere per placca sull’intaglio seguente, che può presentarsi come un’affilata crestina nevosa. Scavalcato il torrione minore, scendere ad un secondo intaglio. Proseguire sul filo di cresta fino alla sommità di una guglia di ottima roccia. Dopo un tratto orizzontale, affrontare direttamente una torre vertcale seguita da un’altra leggermente più difficile (ch. a metà). Un ultimo torrione alto e massicciopone termune alla divertente arrampicata. La cresta si abbatte, diventa più facile ed in breve raggiunge la vetta (ore 5-6). 

 

 

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